Una birra prodotta con il pane raffermo

birra

In termini di sostenibilità la Svizzera ha sempre dimostrato di avere un animo sensibile e di essere alla costante ricerca di mezzi e strumenti all’avanguardia. Abbiamo già visto infatti come dal mese di maggio nei supermercati elvetici si siano iniziati a vendere i primi hamburger e polpette di insetti, con lo scopo di combattere l’inquinamento causato dall’eccessivo consumo di carne, mentre nel cantone di Friburgo spopolano i negozi senza imballaggi che cercano in questo modo di contrastare la dispersione di plastica nell’ambiente.

È degli ultimi giorni invece la notizia che vuole la giovane azienda svizzera Damn Good Food & Beverages di Weinfelden impegnata nella produzione di una birra veramente speciale realizzata a partire dagli scarti del pane.

Bread Beer (questo è il nome della bevanda) è stata presentata nel corso dell’incontro annuale dell’associazione United Against Waste, un gruppo fondato nel 2013 per combattere gli sprechi alimentari che conta centoventi membri tra cui spiccano i nomi delle più grandi multinazionali del paese: Nestlé, Uniliver, Pistor e GastroSuisse.

La Bread Beer ha da subito messo in mostra le sue eccellenti qualità, sia da un punto di vista gustativo che come prodotto antispreco dal momento che per produrne 100 litri vengono riutilizzati ben 8 kg di pane invenduto, altrimenti destinato a finire nella spazzatura.

Quest’ultimo viene invece recuperato e ridotto in briciole per essere poi mescolato insieme ad acqua, lievito, luppolo e malto d’orzo che, proprio per la presenza del pane, è impiegato in misura minore rispetto alle consuete procedure.

Bisogna sottolineare tuttavia che l’azienda svizzera non è la sola ad aver deciso di impiegare questo inconsueto ingrediente nelle proprie ricette.
Vi è un discreto numero di breweries infatti che ha già fatto del recupero di pane invenduto un processo cardine per la propria produzione.

Tra queste ricordiamo la Toast Ale nata da un’idea della Feedback, associazione no profit impegnata nel promuovere iniziative contro lo spreco del cibo, distribuita da prima in Inghilterra e poi approdata anche negli States.

O ancora la Babylone, realizzata grazie al Brussel Beer Project e presentata all’ultimo Expo di Milano, che in soli sei mesi ha permesso di riciclare più di 6 tonnellate di pane.

Insomma grazie ad un po’ di sensibilità ed inventiva si può combattere gli sprechi con il massimo gusto.

Fonte: Ecosost

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