Mangiaplastica: il Manta a difesa dei mari

Una barca mangiaplastica pulirà i mari dalla plastica, il cantiere in corso prevede il varo del Manta entro la fine del 2024. Un progetto altamente eco-sostenibile. L’imbarcazione sarà capace di ingoiare tonnellate di plastica e convertirla in energia rinnovabile per la navigazione e per la completa autonomia dell’ imbarcazione. Sarà la prima imbarcazione autosufficiente in grado di trattare dal 90 al 95% dei rifiuti di plastica raccolti in mare. La nostra tavola è altamente corrotta dalla presenza della plastica nel mare, mangiamo plastica attraverso i pesci che introduciamo della nostra alimentazione

Il progetto SeaCleaners: una barca mangiaplastica.

Ogni anno circa 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani. Se non si interviene, entro il 2050 negli oceani ci sarà più plastica che pesci. L’avventuriero francese Yvan Bourgnon, stanco di colpire i carri durante le gare e di vedere il suo paradiso trasformarsi in una discarica, ha deciso di combattere questa piaga globale. Insieme al suo team ha ideato il progetto SeaCleaners, nello specifico il Manta, un gigantesco catamarano in plastica alimentato da energie rinnovabili. La barca a vela raccoglie i rifiuti di plastica e li trasforma in carburante per autoalimentarsi.

Il Catamarano Manta a difesa dei mari

Il catamarano Manta sarà il primo catamarano del suo genere in grado di raccogliere, trattare e riciclare grandi quantità di rifiuti plastici oceanici. Realizzato in acciaio dolce, è dotato di un sistema di propulsione elettrica ibrida per l’ingresso e l’uscita dai porti e per la raccolta dei rifiuti a velocità di 2 o 3 nodi. Manta è flessibile ed efficiente dal punto di vista energetico, con una velocità massima di oltre 12 nodi.

Circa 500 kW di energia rinnovabile a bordo sono generati da due turbine eoliche, 500 metri quadrati di pannelli solari fotovoltaici, due generatori idroelettrici sotto la nave e un’unità di conversione dei rifiuti in energia (WECU). L’elettricità proveniente da fonti rinnovabili consentirà alla nave di funzionare in autonomia per il 75% del tempo, senza l’utilizzo di combustibili fossili e con un impatto minimo sull’ambiente. Grazie ad una combinazione unica di metodi di raccolta, Manta sarà in grado di raccogliere grandi rifiuti galleggianti e detriti più piccoli da 10 mm in su e fino a un metro di profondità.

A seconda della densità e della vicinanza dello strato di rifiuti, la nave può raccogliere da 1 a 3 tonnellate di rifiuti all’ora, con un obiettivo da 5 a 10.000 tonnellate all’anno.

Il Mangiaplastica Manta: la prima imbarcazione autosufficiente

Manta è la prima nave autosufficiente in grado di trattare dal 90 al 95% dei rifiuti di plastica raccolti in mare. Il trasportatore per la raccolta dei rifiuti è simile al sistema di navi intercettori di terza generazione dell’Ocean Cleanup Project, che porta i rifiuti a bordo. Un’unità di raccolta differenziata separa manualmente i rifiuti in base alla loro tipologia. Un’unità di conversione dei rifiuti in energia converte poi i rifiuti raccolti in energia elettrica attraverso un processo di pirolisi per alimentare tutte le apparecchiature elettriche di bordo. Questo metodo rilascia pochissima anidride carbonica o sostanze inquinanti nell’aria.noltre, può ospitare missioni scientifiche internazionali, grazie alle sue strutture di ricerca a bordo. Da 6 a 10 scienziati alla volta possono salire a bordo del Manta e i dati raccolti saranno completamente accessibili tramite Open data.

Il Manta andrà al varo entro la fine del 2024

E’ in corso la produzione del primo modello , Bourgnon prevede che la consegna prevista per la fine del 2024. Manta navigherà principalmente in aree strategiche dell’Asia, dell’Africa e del Sud America dove l’inquinamento marino da plastica è particolarmente grave. La nave è anche in grado di intervenire rapidamente in aree contaminate dopo disastri naturali o climatici (cicloni, tsunami, ecc.).

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